AGGIORNAMENTO IMPORTANTE!
Vorrei segnalare a tutti i visitatori di Vita e Poesia, un post importantissimo da andare a leggere e che spero vogliate anche condividere su qualsiasi social abbiate. Grazie per la vostra solidarietà! ... E' necessaria! Ecco il link, cliccate:
Ringhiere
Ho sentito la mia voce,
l'odore di ferro umido
della vecchia ringhiera
e il chiacchiericcio
delle giovani mamme
nella penombra del ballatoio.
Ho sentito i profumi,
le risa e i pianti affacciarsi
sui balconi a ringhiera
e le vecchie radio
sintonizzate a far confusione
cantando ognuna la propria canzone.
Ho sentito battere il cuore
...oggi più d'allora
e la gola stringersi
per la palpitante emozione
di profonda nostalgia
per la mia anima giovane.
Ho sentito una lacrima di commozione,
entrando dopo mille anni...
in quel vecchio androne
e ho rivisto le mie gambe
in pantaloncini e calzini...
oltrepassando quel vecchio portone.
Ed ancora oggi
la vita urla in quel cortile...d'allora.
Alzo lo sguardo
e vedo del primo piano la ringhiera,
ma nel silenzio ignoto d'indifferenza
...che pian piano ci divora.
Pino Palumbo
12 Ottobre 2014
©Pino Palumbo - Tutti i diritti riservati
Luoghi antichi, in cui rivivere un passato che sa aprire immagini emozionanti, sulle quali porre intense riflessioni.
RispondiEliminaSempre bello leggerti, Pino, buona domenica silvia
Bella e suggestiva.
RispondiEliminaComplimenti Pino!
Buona domenica ;)
Complimenti caro Pino, con questi versi ci riporti indietro quando il vivere era forse più sereno.
RispondiEliminaCaio e buona domenica.
Tomaso
Ho letto attentamente questi versi (e con l'umiltà che si conviene ad un incompetente)
RispondiEliminae devo dire, allineandomi con il giudizio della Signora Giovy, che sono veramente suggestivi!
Con tutta la mia ammirazione.
W. Micawber.
Leggendo riga dopo riga, ho avuto anche io l'impressione di vivere quei momenti tuoi, indietro negli anni ed il silenzio di oggi tra questi luoghi che ancora ci portiamo nel cuore. Se sei riuscito a darmi questa sensazione vuol dire che la poesia "c'è".
RispondiEliminaGrazieee ciaooo
C'è un'atmosfera molto particolare sui ballatoi, unica. I rumori, i passi che ti precedono, le grida e gli sguardi nel cortile. Questa atmosfera esce viva dalle tue parole e la sento come se mi trovassi in uno di quei cortili, affacciata ad una finestra del ballatoio.
RispondiEliminaIo l'ho trovata evocativa. Ma tanto amara caro Pino.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione. E' cambiato tutto. Soprattutto non c'è più la sincerità e il calore che accomunava tante famiglie diverse. Facendoci sentire tutti parte della stessa.
Ora solo indifferenza.
Abbraccio.
Bella istantanea di un tempo passato in cui esistevano valori ormai perduti.
RispondiEliminaBuona giornata
enrico
Bei tempi allora e tu li hai descritti in modo superbo.
RispondiEliminaUn tuffo nel passato da dove riemergono sensazioni ormai sopite ,ma che risvegliandosi ci fanno rivivere tempi e luoghi ormai distanti in una luce magica e rievocativa.
RispondiEliminaBelle sensazioni lontani di una gioventù archiviata.
Buon pomeriggio
Un frammento della tua vita, una fotografia ingiallita dal tempo eppure così vivida... Capisco bene cosa provi, io provo le stesse tue emozioni ogni volta che torno a casa sui miei monti e con il nonno raggiungo la malga per preparare il formaggio, dove l'aria profuma ancora di buono. Sono cresciuto in un piccolo paese di montagna, dove tutti si conoscono e dove i veri valori sono ancora vivi e forti. Tieniti stretta questa fotografia ingiallita!
RispondiEliminaUn abbraccio
Xavier
Vi sono circostanze, luoghi e situazioni, che possono proiettarci indietro nel tempo.
RispondiEliminaCosì questo brano che descrive magnificamente, con nostalgia e corrosività, l'atmosfera del cortile, del proprio rione, dove si sente il chiacchierio dei vicini, i motivetti delle radio accese, riandando a un epoca in cui la vita aveva altri ritmi, altri profumi e altri sapori.
In definitiva, una poesia robusta, coinvolgente, ben fatta, capace di emozionare ed assimilabile, in qualche misura, all'atmosfera che si respira ne "Il quartiere" di Vasco Pratolini, oppure ne "Il posto delle fragole" il capolavoro di Ingmar Bergman.
Basta un nulla, un frammento di odore, una luce, un oggetto, un luogo; e l'infanzia si riaffaccia con la dolcezza delle sua emozioni.
RispondiEliminaA Milano vi erano molte casa con i terrazzi a ringhiera e le persone vivevano più vicine e unite, tolte naturalmente le eccezioni.
RispondiEliminaBelli i tuoi versi.
Ho cambiato indirizzo blog e mail, ma non vorrei che mi abbandonassi, per questo.
Cristiana
http://pincocris2011@blogspot.com
Introspettiva, ma anche amara...
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