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LA SEDIA VUOTA

A mio padre. Buon compleanno. Oggi avrebbe compiuto 84 anni. 


La sedia vuota

È tristezza, solitudine
e malinconia.
È il ricordo di un'assenza,
il desiderio di una presenza.
È bisogno di compagnia.
È favola per un dolce sonno,
O veglia accanto ad una malattia. 
È ciò che resta
di chi è andato via:
l'angolo di saggezza
di un nonno,
la dolcezza d'una nonna
che sferruzza,
la tenerezza della mamma,
che al seno all'atta
e il riposo d'un padre
che ci accomoda,
la sua stanchezza. 
È luogo d'incontro,
di dialogo; di confessioni
tra "antiche" amiche
che rendono a volte,
la vita tedia;
ed è finanche attesa
...la sedia. 

Pino Palumbo 
26 agosto 2017

Commenti

  1. Commovente e risveglia in ciascuno di noi il desiderio di rivedere coloro che non ci sono più. Buona domenica.
    sinforosa

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  2. Una sedia vuota dove siamo (o peggio, eravamo) abituati a scorgere persone amate, risveglia sentimenti e ricordi che scuotono. Così come ogni traccia di un passato che abbiamo amato. Per questo dico sempre che i luoghi e gli oggetti di memorie ancora vive, preferirò non vederli più.. ma chissà.. sarà poi il tempo a decidere davvero.. e non le nostre intenzioni di oggi..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Franco, è un piacere come sempre leggere i tuoi pensieri molto vicini ai miei e quindi sempre molto pertinenti con ciò che scrivo!
      Un abbraccio.

      Elimina
  3. Io per anni a tavola non ho occupato il posto di chi ora non c'è più.
    Buona giornata .
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensavo potessero essere considerati banali questi miei versi, invece i vostri commenti mi fanno notare che non lo sono.
      Grazie Enrico.

      Elimina
  4. La sedia è il filo conduttore di più e più vite che si sono incrociate, perse, ritrovate e ancora perse, è il vuoto lasciato dalle persone amate. La sedia rappresenta l'attesa, l'intensità di un momento, il ritrovarsi l'uno accanto all'altro per riprendere un discorso mai interrotto. La sedia vuota sta li per non farci dimenticare chi non c'è più.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Xavier! Sai quanto piacere ho a leggere questo tuo intervento! E quanto ne sono felice!
      Grazie Xavier. Un abbraccio.

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  5. Ciao Pino, ancora un bel testo che ci riporta indietro negli anni. Le sedie vuote lasciate da mio padre e mia madre non esistono più da tempo ma le rivedo con il pensiero. Grazie per queste belle parole e buon proseguimento di settimana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per essere venuto a leggerle caro Elio.
      A presto.

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  6. Anche tu, come me, hai rallentato parecchio con la presenza sul web.
    Fai bene, la cosa più importante è il tempo che si riesce a regalare agli affetti.
    Bellissima la poesia dedicata a tuo padre. Mi ha commosso profondamente.
    Un abbraccio e a presto.

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  7. Grazie Mariella per il tuo gradimento.
    Si ho rallentato parecchio e son d'accordo con te, anche se spesso è per impegni di lavoro che spesso non si ha tempo... e quindi quel poco che resta lo si dedica appunto agli affetti.
    Un abbraccio e grazie.

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  8. Versi intensi, e fortemente nostalgici, che ho molto apprezzato, e condiviso per il loro significato
    Un caro saluto, Pino,silvia

    RispondiElimina
  9. Caro Pino ho molto apprezzato il sentimento che ti ha ispirato e che condivido pienamente essendo anch'io nella tua stessa condizione di immensa sofferenza per tali perdite e vuoto nella vita.
    un caro saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un abbraccio Cetty...sono davvero felice di rileggerti
      Ciao

      Elimina
  10. Ciao Pino, anche se non hai pubblicato un nuovo post, vengo per ringraziarti a mio turno per la tua visita. Buona domenica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Elio. scusa il ritardo. grazie per la tua fedeltà.
      A presto.

      Elimina
  11. La sedia vuota...dai meandri del cuore si solleva il velo che cela le emozioni di attimi vissuti intensamente ma anche il rimpianto di attimi perduti in futilità umane...grazie!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatta la tua precisazione/citazione in versi. Grazie Maria Antonietta...ricordo che ci siamo già incrociati sul blog, ma non ricordo dove è quel blog gestisci...me lo ricordi?
      Grazie per la tua visita.

      Elimina

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Leggerlo sarà per me un piacere. Grazie.

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