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PERMETTETE UNA DOMANDA?




Permettete una domanda?

Secondo voi il dispiacere e soprattutto ... "il dolore", è contagioso?

E' un quesito che è un po' che mi gira per la testa e non nascondo di essere un po' confuso. Sì confuso perché ho l'impressione che sia contagioso e soprattutto incurabile! Mentre ho sempre pensato che l'antidoto, le medicine per il dolore, quello dell'anima e del cuore intendo, esistono e siano ...una carezza, una parola, un sorriso come solidarietà, condivisione, allegria e conforto. E il veicolo, il contenitore biologico di queste "medicine", ho sempre creduto e ne sono tuttora certo, ne siamo noi stessi.
Certo bisogna prima "scartare" (qui il termine si intende come aprire e non "mettere da parte") la confezione dentro la quale riponiamo queste medicine "salvacuore-salvaanima".

La confezione si chiama "Amicizia"!

Nel brevissimo "bugiardino" (strano a dirsi, solitamente sono kilometrici!) leggiamo:
Modalità di somministrazione
Si prende dentro di noi la confezione, si scarta con cura, ma frettolosamente (ricordiamoci che le medicine fanno parte della famiglia "salva....") si estraggono con cura e tatto, ad una ad una le fiale della... solidarietà, della condivisione, allegria, conforto e si somministrano (anche in ordine casuale) al "paziente"; meglio se diluite dentro una carezza o un sorriso in un po' di sensibilità e delicatezza. Aggiungere infine un po' di dolcezza (come si sa... "con un poco di zucchero la pillola va giù...").
Posologia:
Somministrare al bisogno e in quantità variabili. Si possono assumere in qualsiasi momento della giornata, prima o dopo i pasti e soprattutto prima di addormentarsi avendo un'azione "rinfrancante" concilia il sonno, predisponendo meglio lo spirito al riposo.
Controindicazioni:
Non si è a conoscenza di alcuna controindicazione di rilievo, se non determinate da un "sottodosaggio": si ritarda solamente il raggiungimento della completa guarigione.

Bene, se il "nostro" paziente comincia poco a poco a sorridere, vuol dire che la guarigione sta avvenendo e quindi continuare con la cura fino a guarigione completata. E' quello che ci si auspica, somministrando "questa terapia" e spesso, anzi quasi sempre ...
udite udite ...FUNZIONA!
...Come dici? Non ci credi? Dici che non esistono medicine per l'anima o per il cuore (e non intese come cardiologiche)? Beh! vuol dire che la tua "confezione" non l'hai scartata, o l'hai fatto intendendo il termine come "mettere da parte".
Anzi... No guarda!... Dammi retta... se è così che la pensi... probabilmente quella confezione ...
"TU" non ce l'hai nemmeno mai avuta!

... E' proprio vero ...


Pino.


Post programmato per: 15 giugno 2015-12,30

22 febbraio 2015                                       ©Pino Palumbo                                   Immagine da: Google*

*Chi ritenga di possederne i diritti e non volesse concederne la divulgazione, è gradita comunicazione.
Se invece acconsente alla pubblicazione su Vita e Poesia, sarei lieto di ricevere i relativi link di riferimento.


Commenti

  1. Ciao, intanto voglio esprimerti il mio cordoglio per la perdita del tuo papà. Questi sono pensieri che devono far riflettere molto.
    Serena giornata.

    RispondiElimina
  2. Vi ringrazio, Valeria e Cavaliere, per le vostre parole.
    Ancora una volta però ringrazio i molti che sono transitati, ma hanno preferito essere "discreti" e "non disturbare". Ho molto apprezzato.

    Un saluto.

    RispondiElimina

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