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E' L'ORA


E' l'ora

Shhh ...
È l'ora del silenzio.
Shhh ...

È l'ora della notte.
Tormentato cala il sonno.
È l'ora del ripudio
... del sogno.

Shhh ...
È l'ora del diniego.
Shhh ...
È lora del rinnego.
Abnegazione del vero.
È lora dei non servigi
... prego.

Shhh ...
È l'ora della mesta uccisione.
Shhh ...
È lora della morte.
Rotea in aria la moneta.
Quale fine scriverà
... La sorte?


Pino Palumbo
11 Febbraio 2014


Post programmato il: 10 Febbraio 2014                                                                Immagini da: Google





Commenti

  1. Traspare sofferenza da queste righe che dipingono l'arrivo silenzioso della morte. Una morte che non si sa, può essere dolce oppure lunga e tormentosa. Mi arriva questo respiro faticoso e dolorante dalle tue parole.

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    Risposte
    1. ...ed è così...un respiro faticoso e dolorante.

      Grazie Ambra.

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  2. ciao Pino, poesia molto triste, ci sono vari momenti nella vita quindi talvolta si presentano anche questi di sconforto con pensieri negativi, nel silenzio valutiamo la nostra vita, sperando in una sorte magnanima, che ci faccia tornare la speranza, ciao grazie, buona giornata rosa, a presto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Rosa per il tuo intervento.

      Buona giornata.

      Elimina
  3. brrrrrrrrrr mette i brividi pino .......se non conoscessi la scrittura manco penserei che è scritta da te.....per carità è scritta bene ....ma ma non riesco a leggerla più di una volta ......almeno ora ...se mai torno ....devo anche capire perchè mi lascia cosi .....buona giornata pino ....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No no è proprio scritta da me...giuro!
      Grazie per il tuo commento.

      Ciao.

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  4. L'ho letta e riletta e nella sua dolce tristezza è bellissima!
    E' l'ora...dell'accettazione!!!
    Un abbraccio e buona giornata da Beatris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per il tuo gradimento.
      Sì è una soluzione.

      Ciao.

      Elimina
  5. Così triste che fa male! Alla tristezza deve alternarsi la gioia, vero Pino?
    Abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi spiace Paola. Sì è auspicabile un giusto ed equo altalenare.

      Ciao e grazie.

      Elimina
  6. eih...un piccolo sfogo ti può servire? Ci sono Pino! ciaoooo (non mi perdo in frase fatte)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Carla...è solo una poesia.

      Ciao e un abbraccio

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  7. Mi piace, lo dico subito, senza preamboli, mi piace più di tante altre! Sembra una lirica di Verlaine... forte, viva, pregnante.
    Il contenuto sembra triste, ma solo in apparenza, perché su tutto prevale la problematicità
    esistenziale e l'interrogativo: "Quale fine scriverà... la sorte?" Ma qui non c'è il pessimismo leopardiano e nemmeno il pathos foscoliano, ma un gioco sottile d'attesa, svolto con il lettore, più che con se stesso.
    Complimenti vivissimi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo Antonio che questa volta trovo che, oltre ad essere didatticamente critica la tua disamina, è anche oculata. Hai intravisto quel "gioco sottile con" rivolto più a CHI la legge
      che a me stesso.

      Ti ringrazio per i tuoi evidenti complimenti sinceri.
      Ciao.

      Elimina
  8. C’è sempre un’ora in cui le nostre riflessioni sono più profonde… dipende da quello che abbiamo nella testa e nel cuore.
    La notte è soprattutto l’ora giusta per queste nostre introspezioni, il silenzio ne è complice.
    E quando si è preoccupati rimaniamo svegli a pensare, rimuginare e tutto sembra ancor più nero di com’è realmente. Magari si aspetta un verdetto, una decisione importante…
    Ma tante di queste notti per me sono state molto utili per decisioni importanti e per risolvere questioni che sembravano difficili…
    Una cosa che dico sempre è: “Mai fasciarsi la testa prima”
    Un abbraccio Pino, forte forte :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione Betty e a me la notte mi è sempre stata "amica".
      E' il momento della giornata che prediligo, perché nel silenzio si possono fare strada le nostre introspezioni, e vagheggiamenti che altrimenti di giorno sembrerebbero folli.

      Ciao e grazie.
      Contraccambio l'abbraccio.

      Elimina
  9. Quanto dolore, talvolta causàto e talàltra ricevuto...
    ... quanto magone...
    ... ma quanta incontenibile gioia, nel momento in cui il sole torna a sorgere...
    ... perchè il sole torna a sorgere, Pino... SEMPRE.
    Alcuni suoi bagliori li abbiamo già intorno...alcuni di essi si chiamano ""amici".
    Teniamoci per mano... accelererèmo il trionfo dell'alba ^-^

    * Ti abbraccio, con il cuore *

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si dice sia così Maddy...ad ogni tramonto segue un'alba, ma ad ogni alba segue un tramonto...dov'è che l'ho letta sta cosa?...comunque sia è così che si riproduce la ciclicità della vita! E certo gli amici "illuminano" e se sono amici veri ... illuminano parecchio.

      Ciao. Grazie.

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    2. Ah...mi è venuto in mente dove ho letto quella "massima" e per "diritto d'autore" torno a comunicarlo...sul blog di Carla...solo qualche giorno fa. Non so se è una frase sua comunque lì l'ho letta.
      Ciao.

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    3. E' una frase molto vera, Pino...
      ...a me piace però leggerla così:

      "ad ogni alba segue un tramonto,
      ma a ogni tramonto segue un'alba..." ^-* !!!

      *** Ciao a te ***

      Elimina
    4. Certo! Capisco la differenza e non è di poco conto!
      Forse era anche scritta così...non ricordo...
      Ciao.

      Elimina
  10. le tue parole trasudano tristezza e pessimismo,la notte ingigantisce i problemi,ma io spero che sia solo uno sfogo poetico momentaneo,
    molto apprezzata la tua lirica
    un caro saluto Pino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l'apprezzamento Gabe.

      Un saluto anche a te.
      Ciao

      Elimina
  11. Veramente molto triste, si sente che viene dal profondo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Francesca. Benvenuta!

      Ti ringrazio per il tuo commento e torna quando vuoi.
      A presto.

      Elimina
  12. Caro Pino,
    Come ci diciamo spesso, ciò che scriviamo dovrebbe sempre rispecchiare onestamente i nostri sentimenti, quindi è totalmente da escludere che la tua poesia rappresenti semplicemente un esercizio letterario. Non resta quindi che l’ipotesi di una manifestazione sofferta, ma sincera, di un travaglio interiore.
    Il tutto prende l’avvio da una situazione apparentemente...favorevole: il silenzio, la notte che, come dici, è il momento “amico” che prediligi (anch’io); poi, improvvisamente, ecco il sonno “tormentato” e, a seguire, una serie di negazioni, rifiuti netti, totali, sino al momento dell’ineluttabile epilogo, l’ora della morte, che qualcuno o qualcosa “scriverà”.
    La “mesta uccisione” non mi è abbastanza chiara: è un’uccisione dolorosa, malinconica? Causata da chi o cosa?
    Ma per me la domanda più importante è: quale profonda inquietudine può indurre a tali pensieri?
    Esprimo il mio apprezzamento, sia pure con un velo d’ansia, e ammirazione per questo tuo mettere a nudo sentimenti così intimi. D’altronde è il destino del poeta.
    Dai Pino, mai lasciare calare un...”sonno tormentato” troppo a lungo.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti per me lo è Vittorino, quasi sempre! E rappresenta un mio stato intimo sofferente!
      La tua disamina è particolarmente realistica e, ringraziandoti per il gradimento ai miei versi, a distanza di qualche giorno il "sonno tormentato" ...è già "risveglio!

      I tuoi interventi arricchiscono sempre quanto dagli autori dei post viene scritto e mi piace molto "il modo" in cui esprimi i tuoi pensieri.

      Grazie Vittorino.
      Ciao.

      Elimina

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