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LA PESCA



La pesca

I pescatori gettano le loro reti
in quel mare che di nessuno sembri sia,
sull'acqua riflessi di sole al tramonto dorati
e l'angoscia li pervade … via via.

I pescatori a crederci fan fatica,
non voglion che la "pesca" sia buona!
dalle acque di riflessi di luna argentati
issano a bordo colme le reti.
Non voglion davvero … no!
che questa volta la pesca sia“ricca"
e invece purtroppo son piene le reti
zeppe d’anime ... disperazione ... e pena.

Ricca di "pesce" d'altri mari,
di "pesciolini" piccoli e grandi,
ricca d'ogni sorta di età e misura
e di grandezze e variegati colori.

I pescatori salpano e approdano,
le loro "spoglie" eran già cento!
i loro pescherecci ancor carichi tornano,
e son ora diventati … quasi duecento.

Non vi è però giubilo tra loro ...
senz'altro presto saran trecento!
... ma non vi è esultanza,
ma anzi mero struggimento!

Non sia benedetta l'abbondanza!
... 'ch’è la vergogna dell'umanità!
... 'ch’è la "pesca" dell'arroganza
d'un'ostentata ... ipocrita ... civiltà.

Son ora esausti i pescatori
non di fatica, ma per mestizia
e noi tutti! ... straziati spettatori
di questa miserevole disgrazia.

I pescatori guardano prostrati il mare
di quell'isola da sempre dimenticata
che sembra che di nessuno sia
e ch'è ora terra di speranza annientata,
terra di spietata ... vile ... agonia.
Terra da un sol uomo ... peraltro divino ... ricordata!
e ora … benedici "la pesca" ... e che finita sia.

Pino Palumbo
5 Ottobre 2013

Immagine: Da Google

Commenti

  1. Commovente poesia caro Pino! Al solo pensiero vengono i brividi per l'angoscia....
    Bella con se sue tragedie.
    Tomaso

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  2. Una pesca dolorosissima che i tuoi versi cantano con voce accorata.

    RispondiElimina
  3. Questi struggenti versi Pino, gridano tutta la tua disperazione, lo strazio del tuo cuore, e la vergogna di quest’umanità, sorda al grido d’aiuto di tanta povera gente.
    Un abbraccio a te con un sorriso, sperando in giorni più “buoni”... di cuori più "buoni"

    RispondiElimina
  4. commentare questa tua poesia ...non penso serva ...posso solo unirmi a queste tue parole....
    un'abbraccio pino

    RispondiElimina
  5. Un brano in bilico fra prosa e poesia e sembra preghiera, assumendo talvolta un tono di canto, di nenia, con ritmi, precisi, cadenzati, intrisi di un pathos che filtra attraverso gli spazi vuoti, ovvero da ciò che non è detto, più che dalle parole.
    Un senso d' impotenza assale il lettore, perché la conta dei "pesci" è un doloroso crescendo che sembra inarrestabile!


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  6. ciao Pino, molto commovente e sensibile, questa tua descrizione poetica dei fatti tragici successi, la cosa che piu' ci rattrista e' appunto questa nostra impotenza, che ci lascia sbigottiti ed increduli davanti a questi fatti, che possano continuamente succedere, senza che prendano provvedimenti seri, non sono pesci, ma esserei umani, ciao grazie buona giornata rosa.

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  7. Versi difficili da commentare, con tutto quello che sta succedendo.... Sento la tua commozione.
    Ciao a presto. Ale

    RispondiElimina
  8. Versi molto appropriati per questa immane tragedia.
    Buona giornata
    enrico

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  9. Una dolorosa, accorata preghiera nata da un cuore sensibile come il tuo.

    RispondiElimina

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Leggerlo sarà per me un piacere. Grazie.

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