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ERANO UOMINI E POI...



“Erano uomini e poi...”

Erano uomini
eppur non son più
non lo sono mai stati
per chi li governava
come cavalli per il duro
a mano lavoro nei campi arati.

Erano uomini
e cos'è rimasto di loro
solo abiti a righe
appesi ai fili ad asciugare
come appese sono restate
per tempo e tempo le loro anime.

Erano uomini
ma anche donne
che come giumente
venivano ai fianchi stilettate
se non peggio possedute
come inermi bambole.

Erano uomini
ma anche bambini
che come puledri
erano addestrati
per poi essere lavati
e nei forni asciugati.

Erano uomini
donne e bambini
ed erano stati portati lì
nei campi a lavorare
non campi di grano
...a lavorare e morire.

Erano uomini
e ora sono solamente
ricordo di stracci
appesi al filo spinato
e la mente a torturarci
con le loro righe
di nero e bianco...sbiadito.

Pino Palumbo
Giugno 2012
Dipinto di Carla Colombo:
Erano uomini e poi...
olio + tecnica mista -60x40 - 
Presentata al concorso: 
Percorsi nella memoria 2010)-anno 2010-
©®Tutti i diritti riservati

©®Tutti i diritti riservati
                                                                                                                                                 

Questa poesia è stata pubblicata nella "Mia Personale"
di Ottobre 2012 sul blog "LaVostraArte" dell'Amica Carla Colombo
Ritengo che sia appropriata alla giornata di oggi...
                                                                                                            


Commenti

  1. Grazie caro Pino che in questa giornata della memoria hai voluto ricordarla con questa bella poesia. Mai più simili mostruosità.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Una scelta molto appropriata Pino, sia della tua poesia che del dipinto di Carla.

    RispondiElimina
  3. Ciao Pino l'avevo trovata splendida quando l'avevi pubblicata da Carla e trovo che esprima al meglio il sentimento che oggi tutti proviamo.
    Ciao, a presto.
    Antonella

    RispondiElimina
  4. Sai che ho pensato a questa tua poesia con la mia opera, ma poi ho pensato di lasciare a te lo spazio...e si vede che mi hai raggiunto da lontano col mio pensiero.
    Grazieeee
    p.s. ricordare per non dimenticare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...beh pensavo che mi sarei "ripetuto"...e non volevo! ma poi sono stato contento di ricordare che qui da me non l'avevo mai pubblicata!...affinità artistica...ahaha!
      Ciao e buona settimana

      Elimina
  5. Risposte
    1. ...non può essere diversamente...quando si scrive di certe mostruosità!
      Ciao Miky.

      Elimina
  6. ciao Pino, molto toccanti queste parole, il quadro di carla e' molto appropriato, complimenti anche a lei, sembra ilmpossibile che siano successe queste cose atroci, disumanita' follia, che nessuno e' riuscito a fermare, purtroppo, ciao grazie a presto rosa...buona giornata

    RispondiElimina
  7. Non avrei trovato parole migliori per spiegare questa tragedia....grazie per il commento!

    RispondiElimina
  8. Appropriato è dire poco. Un connubio perfetto tra due forme d'arte e entrambe sublimi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sandra...detto da te...che esprimi entrambe le forme d'arte...è un bel complimento!
      Ciao

      Elimina
  9. Dolci,tristi e struggenti parole che si accompagnano ad una chiara immagine.
    Non ci stancheremo mai di ricordare, non lo dovremmo fare.
    La poesia addolcisce il ricordo ma rimane lo struggimento di questa parte di storia.
    Ci sono luoghi al mondo in cui la storia purtroppo non ha insegnato nulla.
    Per esempio io sono venuta in una nazione i cui abitanti si sentono meravigliosamente dei poeti nonostante la vita qui sia durissima, non si può immaginare quanto.
    La loro ricchezza è la poesia e io li ascolto con ammirazione. Leggero loro questi tuoi versi sicura che li apprezzeranno.
    Il grande poeta Josè Coronel Urtecho di Granada scrisse “Ogni nicaraguense è un poeta fino a prova contraria”.

    http://ilcastdellanostravita.blogspot.com/2012/04/ogni-nicaraguense-e-un-poeta-fino-prova.html

    A presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Carla e grazie per essere passata da me...mi unisco alle tue considerazioni e allo stesso tempo sono felice ti piaccia la poesia...
      Ciao e buona giornata

      Elimina
  10. "Erano uomini...creature mansuete, in un mondo di bestie feroci". Questa è la frase che avrebbe potuto chiudere il componimento di Pino Palumbo, componimento attestato, per così dire, sul versante dell'impegno civile e che raggiunge apprezzabili risultati formali e contenutistici.
    Le sei strofe che compongono il testo si aprono tutte con l'espressione "Erano uomini," ripetuta in modo quasi ossessivo, a sottolineare una circostanza importante, fondamentale: l'umanità che era e adesso non è più, perché cancellata, annientata dalla mancanza di umanità di altri esseri umani (meglio sarebbe definirli demoni) fanatici della alla filosofia di Thanatos, l'inflessibile divinità che non conosce indulgenza.
    A questa riuscita ed ispirata lirica fa da corollario un dipinto di Carla Colombo, non meno ispirato e ammirevole, in cui la rappresentazione appare scarna, stringata, essenziale, fatta di pochi cenci esposti al sole, un sole che non c'è e che si attende ansiosamente, nella speranza che possa un giorno risplendere sulle sciagure umane.
    Alla figura di primo piano fa da sfondo una barriera di filo spinato che, nel rapporto figurativo con le casacche stese ad asciugare, sembra voler alludere non tanto ad una limitazione spaziale, fisica, quanto alla corona di spine che avvolse un tempo un pio, un giusto, un uomo vero, l'unico veramente degno di questo nome, che cercò d'insegnare il valore e la sacralità della vita, senza però riuscirvi pienamente, vista l'insania e la follia che ancora affliggono il mondo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Antonio per la tua considerazione sempre dettagliata e gratificante!
      Sì è vero avrei potuto chiudere la poesia così:
      "Erano uomini
      ...creature mansuete,
      in un mondo di bestie feroci"
      Ciao e buona serata.

      Elimina
  11. che bella! hai ragione, è proprio appropriata, ma anche tutti i giorni ,per non dimenticare, mai! p.s. grazie di essere passato da me, e non preoccuparti, grazie!

    RispondiElimina
  12. Avevo pianto quando l'avevi pubblicata da Carla... evoca orrori che non dimenticheremo mai...
    Un caro saluto Pino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì me lo ricordo Betty il tuo commento...
      Ciao e buona giornata
      Salutoni a Matteo e Mauro.

      Elimina
  13. Bella e molto appropriata,buona serata!Olga

    RispondiElimina
  14. Oh sì, molto appropriata! È molto bella e significativa. I miei complimenti a te e a Carla per il dipinto che , con quei colori di vecchia fotografia, dà la giusta sensazione.
    Ti saluto, caro Pino: ho letto a ritroso perché mi ero persa qualcosa.. Ciao a presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Paola...
      Grazie per aver fatto "una passeggiata" qui nel mio mondo, come non facevi da molto,,,segno che sei nuovamente "in forma" (almeno così voglio sperare!) e sì... ho letto le tue considerazioni con felicità!
      Ciao Paola e...alla prossima passeggiata!

      Elimina
  15. Erano uomini e sono diventati numeri in un elenco senza parole .Sono stati considerati materiale di scarto per confezionare sapone ed utensili.Sono stati cavie umane per esperimenti.Ci potranno mai perdonare?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...e sono stati ridotti in cenere...per non far capire età, sesso, nazionalità e soprattutto...quanti!
      Ciao e grazie.

      Elimina
  16. non ci sono parole per commentare la tua poesia..hai già detto tu..erano UOMINI .. privati della loro identità, annientati con atrocità che neanche gli animali perpetrano tra loro. Non ci puo' essere perdono. Ma purtroppo, la storia spesso non insegna, l'uomo ha la memoria corta.
    Ciao, Stefania

    RispondiElimina

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Leggerlo sarà per me un piacere. Grazie.

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